
Un pareggio a reti bianche, uno 0-0 che sa di occasione sprecata per entrambe le squadre. PAOK e Maccabi Tel Aviv non si fanno male nella prima giornata della fase a gironi di Europa League, in una partita avara di emozioni e concretezza sotto porta. L’incontro, arbitrato dal tedesco Sven Jablonski, ha visto prevalere la tattica e la prudenza, con le due compagini più attente a non scoprirsi che a cercare la via del gol.
La Cronaca del Match
La partita, disputatasi il 24 settembre 2025 alle 18:45, è stata caratterizzata da un ritmo piuttosto basso, con poche occasioni da gol degne di nota. Il primo tempo è scivolato via senza sussulti, con le due squadre che si sono studiate a vicenda, senza riuscire a creare reali pericoli per i rispettivi portieri. La ripresa non ha offerto uno spettacolo migliore, anzi, la partita è diventata ancora più bloccata e frammentata. Entrambi gli allenatori hanno provato a dare una scossa con i cambi, ma senza successo. Il risultato finale, un pareggio a reti inviolate, rispecchia fedelmente l’andamento di una partita che difficilmente verrà ricordata dagli spettatori.
Le Formazioni e le Scelte Tattiche
Răzvan Lucescu, allenatore del PAOK, ha schierato la sua squadra con un classico 4-2-3-1, affidandosi all’esperienza del portiere Jiří Pavlenka e alla solidità difensiva di Tomasz Kędziora e Ioannis Michailidis. A centrocampo, la coppia Soualiho Meïté e Magomed Ozdoev ha cercato di dare equilibrio e filtro, mentre in avanti il peso dell’attacco è ricaduto sulle spalle di Giorgos Giakoumakis, supportato dagli esterni Andrija Živković e Taison, e dal trequartista Giannis Konstantelias.
Žarko Lazetić, tecnico del Maccabi Tel Aviv, ha risposto con lo stesso modulo, il 4-2-3-1, puntando sulla solidità del blocco difensivo composto da Tyrese Asante e Raz Shlomo, e sulla creatività di Kervin Andrade sulla trequarti. A centrocampo, Issouf Sissokho e Kristijan Belić hanno avuto il compito di proteggere la difesa e impostare il gioco, mentre in avanti Dor Peretz ha agito da punta centrale, supportato da Osher Davida e Sagiv Jehezkel.
Le scelte iniziali dei due allenatori hanno evidenziato la volontà di non sbilanciarsi troppo, privilegiando la fase difensiva e cercando di sfruttare eventuali errori degli avversari.
Gli Episodi Chiave
La partita è stata caratterizzata da una certa intensità agonistica, testimoniata dai diversi cartellini gialli estratti dall’arbitro Jablonski. Al 24′ è stato ammonito Jonjoe Kenny del PAOK per un intervento falloso. Al 37′ è toccato a Issouf Sissokho del Maccabi Tel Aviv ricevere il cartellino giallo. Nella ripresa, al 65′, è stato Mohamed Camara del Maccabi Tel Aviv a finire sul taccuino dell’arbitro. Infine, nel recupero, al 90+3′, è stato Kristijan Belić a ricevere l’ammonizione.
Per quanto riguarda le sostituzioni, Lucescu ha provato a dare una scossa alla sua squadra inserendo al 66′ Kiril Despodov al posto di Taison e Mady Camara per Magomed Ozdoev. Al 72′ è entrato Fedor Chalov al posto di Giorgos Giakoumakis, mentre all’86’ Luka Ivanušec ha preso il posto di Giannis Konstantelias.
Lazetić ha risposto inserendo al 73′ Itamar Noy per Issouf Sissokho e Hélio Varela per Osher Davida. All’89’ Elad Madmon ha sostituito Sagiv Jehezkel e, infine, al 90+2′, Ido Shahar ha preso il posto di Kervin Andrade.
L'Analisi Statistica
Le statistiche della partita confermano l’equilibrio visto in campo. Il PAOK ha avuto un leggero predominio territoriale, con un maggior numero di attacchi (99 contro 60) e attacchi pericolosi (56 contro 31). Tuttavia, la sterilità offensiva è evidente dai soli 3 tiri in porta, a fronte di 18 tiri totali. Il Maccabi Tel Aviv, dal canto suo, ha tirato in porta 3 volte su 9 tiri totali. Il PAOK ha beneficiato di un maggior numero di calci d’angolo (9 contro 3). La partita è stata piuttosto fallosa, con 14 falli commessi dal PAOK e 18 dal Maccabi Tel Aviv. Il PAOK ha effettuato 414 passaggi totali, completandone 352 con successo, mentre il Maccabi Tel Aviv ha totalizzato 352 passaggi, con 300 passaggi accurati.
I Protagonisti
In una partita avara di emozioni, è difficile individuare dei veri e propri protagonisti. I portieri, Jiří Pavlenka e Roei Mashpati, si sono fatti trovare pronti nelle poche occasioni in cui sono stati chiamati in causa. Tra i giocatori di movimento, si sono distinti per impegno e dedizione Soualiho Meïté del PAOK e Kristijan Belić del Maccabi Tel Aviv. Deludente, invece, la prestazione degli attaccanti, incapaci di creare pericoli concreti per le difese avversarie.
Conclusioni
Il pareggio a reti bianche tra PAOK e Maccabi Tel Aviv è un risultato che accontenta solo parzialmente entrambe le squadre. Il PAOK, che giocava in casa, sperava di ottenere una vittoria per iniziare al meglio il cammino in Europa League. Il Maccabi Tel Aviv, dal canto suo, può considerarsi soddisfatto di aver portato a casa un punto da una trasferta insidiosa.
Il futuro delle due squadre in Europa League dipenderà dalle prossime partite. Entrambe dovranno migliorare la propria efficacia offensiva e cercare di sfruttare al meglio le occasioni che si presenteranno. Per il PAOK, la prossima partita sarà fondamentale per capire se la squadra ha le carte in regola per competere per la qualificazione. Il Maccabi Tel Aviv, invece, dovrà confermare la solidità difensiva mostrata in questa partita e cercare di essere più incisivo in fase offensiva.